Prosecco Balbi
Se è vero che il Marzemino (passito) non può che essere associato a Refrontolo, il Verdiso a Combai, il Cartizze a Valdobbiadene, il Torchiato a Fregona, qual è il vino tipico associato a Pieve di Soligo?
Parlando di vini conviene partire dall’uva e dalle sue varietà. Sappiamo che il Prosecco si produce utilizzando uve della varietà Glera, che un tempo venivano chiamate allo stesso modo del vino e cioè Prosecco.
Tra queste uve spiccava in passato, il “Tondo Balbi”, detto anche Prosecco Balbi. Dal grappolo spargolo, quindi meno produttivo, è adatto a favorire la presa di luce tra gli acini e quindi la maturazione e lo sviluppo degli aromi. Questo biotipo fu selezionato dal conte Marco Giulio Balbi Valier e ancora oggi ne sopravvivono, per fortuna, alcune coltivazioni residuali.
Nel 1861, alcuni anni dopo la nascita dello stato Italiano, fu svolta un’indagine sulle condizioni dell’agricoltura. All’epoca si producevano nel comprensorio di Conegliano Valdobbiadene 25.000 ettolitri di Verdiso, 6.600 di Bianchetta e 3.800 di Boschera. Di Prosecco se ne producevano 3.200 ettolitri: risultava quindi essere ancora un vitigno secondario.
Il conte e il clone
Si può dire in fondo che significativi meriti di aver dato inizio alla moderna storia del Prosecco vadano ascritti al Conte Balbi Valier. Negli anni successivi al 1850 egli aveva infatti isolato e selezionato un clone di Prosecco migliore di quelli esistenti e con sapore tendente all’aromatico e profumi caratteristici di frutta, al quale aveva dato il suo nome.
Il Conte diede alle stampe nel 1868 un libretto composto “Per le auspicatissime nozze Bianchini-Dubois” in cui descrisse le proprie coltivazioni che si trovavano a Pieve di Soligo (a metà tra Conegliano e Valdobbiadene, sui pendii della “miceina”) in località Solighetto.
Egli scrive:
“un quarto delle suddette Pertiche cen.380, non potendosi con esattezza precisare la quantità è tutta a vigneto, che piantai a viti Prosecche, più sicure ed ubertose di ogni
altra qualità, e che danno un vino bianco sceltissimo, pieno di grazia e di forza”.
Nacque quindi in quegli anni la moderna avventura di un vino. Un vino che in meno di un secolo ha saputo conquistare il mondo. E a Pieve di Soligo, Solighetto e Collalto va sicuramente il merito di avere contribuito, grazie al Prosecco Balbi, all’affermazione del miglior Prosecco.